venerdì 2 settembre 2011

Accorata preghiera

[..] Mordono e ti portano via i pezzi. I rimorsi? No, non sono i rimorsi, quelli era davvero improbabile che Suz li avesse. E proprio perché non aveva rimorsi puntualmente i pensieri la rapivano, soprattutto quella sera, i cui 'occhi' erano sotto quel palco ad ascoltare.

"Non pensarci. Non pensarci. Non pensarci. Non pensarci. Non pensarci. Non pensarci. Non pensarci. Cazzo! Non pensarci - si ripeteva - la vita non è poi tutta qua. Abbracciami stanotte e non pensarci. 'Vedi la stessa nuvola che vedo io?' Chissà perché devo sempre trovare qualcosa che ci tenga vicino.. Ti rivedo sul letto di rose disteso all' ombra di quel forte pioppo. Quanti inverni son passati? Quante primavere? E quanti occhi ancora ad accendersi e spegnersi nei nostri? Nessuno che sia rimasto, che si sia fermato? Nessuno in cui sia rimasta, in cui mi sia fermata. Che senso avrebbe avuto fermarsi distratta a guardare? Dovrebbero inventare un antidoto per i pensieri, perché non ti penso almeno una volta al giorno, ti penso ogni istante di tutti i miei giorni. Tu ignori cosa sto facendo, io ignoro che fine abbia fatto."
Non l' avrebbe cercato per nessuna ragione al mondo anche se le mancava come in inverno la primavera. Ma Suz era così, piuttosto che sentirsi dire 'il piumino è in tintoria, non ce l'ho', preferiva morire di freddo. Aveva freddo in quella sera di inizio settembre, quando le foglie ancora sono in letargo. Indossò il golf che le aveva regalato la mamma lo scorso Natale, mise su Chopin e in silenzio, lentamente, si mise a pregare:

Insegnami nel silenzio della pioggia a scordarmi di pensare.
Insegnami a imparare l'amore che vive.
Insegnami a farlo uscire da me.
Insegnami ad aprire gli occhi quando lo sfiora col sorriso.
Insegnami ad annullare l' odio, il rancore, la distanza.
Insegnami ad amare sempre e comunque, a donare ancora sorrisi e ingoiare le lacrime.
Donami la speranza di credere ancora.
Sii la mia luce, la mia guida.,il mio cammino.
Amen

1 commento:

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