domenica 31 luglio 2011

Notturno



[.E poi mi manchi, sai? Sento la tua mancanza in tutti gli angoli della mia vita... Ho il pensiero pieno di te: anche di notte, se proprio vuoi saperlo..]

sabato 30 luglio 2011

venerdì 29 luglio 2011

Ti ho cercato mille volte tra tante volte che correvo verso la vita.. Ho incontrato i tuoi occhi..e lì mi sono persa ..per sempre..


Che senso avrebbe dire? 
Sarebbe farsi male.
Non ha senso.
' .. e visto che a parole non mi salvo, parla per me silenzio ch'io non posso.'

[ .. Nei tuoi occhi ritrovavo anche un po' di me..
..'oltre']

giovedì 28 luglio 2011

Numeri che ti cambiano la vita


[...] aveva passeggiato tutta la notte sul lungomare della spiaggia deserta. Non sorrideva, ma neppure era triste. Era bello. Nuvole azzurre più intense del blu sprizzavano il cielo cobalto, mentre altre si vestivano del biancore delle stelle. Sul fondo del mare, custode dei loro segreti, quegli astri, più luminosi delle gemme preziose, scintillavano. Mare blu oltremare profondo. Spiaggia violacea che pareva anche rossastra. Era quasi mattina e si lasciò cadere ai piedi della grande duna. Suz era sfinita. Quel lungo viaggio non l'aveva ancora sbalzata alla meta. Pensò di tornare indietro, ma subito si ricredette.
' Che senso ha tornare indietro quando avanti c'è molto di meglio? '
Non sapeva cosa c'era, cosa avrebbe incontrato lungo il viaggio, ma sapeva che aveva sulla pelle la certezza che l'avrebbre ricordato anche quando ormai allo stremo delle forze avrebbe dimenticato tutto di se stessa e forse anche oltre. L'aveva inciso sulla pelle. Si, perché quella non la freghi. Sulla pelle c' è la memoria e i segni non sono nient' altro che  lividi che scottano da cui non puoi liberarti. Prigioniera degli eterni ricordi, sapeva che non ci sarebbe mai più stato un altro 22 maggio, un altro 22 luglio. Un numero marchiato a fuoco sul suo corpo. Un numero che aveva segnato più volte la sua vita. Era giunto il momento di dare a tutto il giusto valore: ai momenti irreversibilmente terribili e assolutamente spaventosi, all'aura stupenda, magnifica e meravigliosa. Solo in questo modo quella corrente non l'avrebbe trascinata via. Solo in questo modo quel ramo l'avrebbe tenuta in vita.  In fondo, erano solo due numeri, due pezzi di un puzzle differente. Combaciavano, ma non componevano lo stesso disegno. 


Petali di cenere

C'erano giorni in cui Suz si sentiva persa. Giorni in cui il suo più grande ed unico desiderio era quello di vivere solo un brutto sogno da cui molto presto si sarebbe svegliata. La vita a giorni, a tratti, le appariva un incubo che incombeva sul suo essere. Lievi passi avanti la riconducevano indietro. Aveva un macigno ormai sul cuore, sul corpo, sull' anima. Accettando, camminando, rifiutava di credere che fosse vero. Una fogliolina che il vento aveva trascinato al mare per poi disperderla in quell' immenso oceano. Parole irte come aculei sempre più pungenti. lei, rinchiusa nel suo mondo ovattato, sanguinava al solo sfiorarle. Sangue rosso vivo, ardente, profumato di rose ricopriva il suo corpo, e quegli stracci e quelle essenze tanto amate erano divenute un' inutilità. Lividi neri tinti di rosso. Eppure fino al tramonto precedente era nuda, vestita nient' altro che di un leggiadro e purpureo kaftano. Erano bastate quelle cinque lettere a stravolgere il ritrovato precario equilibrio. Chiuse gli occhi e si rifiutò di vedere, di sentire. Ma con la testa piena di boati, tremante, sudata, e il sangue che pulsava, implose in silenziose e cocenti lacrime che, stabilitosi in petto, le toglievano il respiro. Dio quante volte si era sentita così prima di allora... ma come aveva potuto dimenticare? Era come se fosse stata la prima volta. A certe cose non ci si abitua mai o l'aveva respirato talmente forte da non riuscire più a cacciarlo via? Non fece che chiederselo quella sera, anche quando decise di uscire con Cristina per non pensare, per vedere altro, per sentire nuove parole, per ascoltare quelle vecchie storie del marinaio che tornato a casa dopo anni non vi aveva trovato niente altro che pietre diroccate, sterpaglie morte e fiori appassiti. Voleva recarsi lì. Toccare con gli occhi il nido del marinaio. Volse lo sguardo al fiore tra le rocce, che si era nutrito di lacrime di cielo e che era morto lì dov'era nato. Nessuno l'aveva raccolto mai per adornare la sua casa..nessuno. Ognuno si avvicinava ad ammirare il suo splendore, ad inebriarsi del suo profumo, ma nessuno aveva mai detto: ti colgo, ti porto con me. Chissà quante volte quel fiore aveva sperato che qualcuno lo cogliesse per strapparlo al suo destino. Magari proprio quell' ultimo viandante fermatosi a lungo ad osservarlo. Era andato via più ferocemente di chiunque altro. Da quando era partito cominciò a sfiorire, a morire e nessuna lacrima di cielo seppe più ridargli la vita, mi raccontò il marinaio. E fu per questo che, quando arrivai, trovai soltanto un ramo secco e petali di cenere che il vento avrebbe ricondotto al mare.

mercoledì 27 luglio 2011

Soffiati al vento


Quello che si prova lo si deve cacciare fuori, anche un "ti voglio bene".
 E non si deve pensare: "no, non lo dico perché è presto". 
No, è così che funziona: Se lo si sente dentro lo si dice. 
Anche dopo un'ora, un giorno, un mese o un'anno. 
I sentimenti non devono restare chiusi in noi..
 [A]

In un tramonto


Nel rosso tramonto
della vicina sera
nell’ Infinito mi perdo:
Sento il pulsar del mare
il suo respiro si unisce
al battito.
L’incalzar dell’onda
lambisce la mia ombra...
Un vibrar di ali
frulla;
vola un gabbiano
nell’ azzurro cielo.

Ti sento…
sei qui.

lunedì 25 luglio 2011

Suz


"Silenzio. Non rimane che odor di gelsomino;la sola cosa uguale a un tempo -quante volte poi tornata a sentire-
fine che non ha fine!"

(J.R.Jimenez)

“Di che è mancanza questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?”

[..] I sogni la sfinirono. 
Dall’ insonnia passò a sonni profondi, travagliati; mentre i 'Sogni' le disintegravano l’anima ogni notte. Anzi no, la disintegravano al mattino o al risveglio, ché non sempre combaciavano. 

Un mattino che diveniva una lotta contro i pensieri lunga ventiquattro ore. Giorno dopo giorno.
Anche quella notte erano stati insieme. In casa sua, seppure fosse una casa diversa da quella che aveva conosciuto. Erano tranquilli, quasi come se fosse normale trovarsi lì. Era legato, proprio come nella realtà. Lo era sempre nei suoi sogni. Il peso di questa verità era così forte da non abbandonarla nemmeno nella finzione. Ma non voleva staccarsi da lui. Le diceva di stare tranquilla, proprio come sei mesi prima, quando lei, in casa sua, c’ era davvero. Suonava strano però in quell' oggi, perché le cose erano un bel po' diverse. Adesso lui era proprio 'fidanzato'. Più di quanto non lo fosse allora, pensò.
C’ era la sua famiglia, quella famiglia che non aveva mai conosciuto. Nessuno badava a lei, mentre lui non si staccava un attimo. E mentre si spostavano da una stanza all’altra, in quel girare insensato all’ interno della grande casa illuminata, lui continuava a toglierle i vestiti. Uno per volta. Senza però spogliarla mai. 
Diceva che voleva fare l’ amore con lei. 

Ecco il punto. Ecco cosa diceva. Ed ecco il momento in cui faceva  male. Come la parte migliore di un film che ti porta il cuore in gola e rallenta il fiato. 
La stessa sensazione di quando ormai si erano spogliati, di fretta, quella notte di un passato remoto. Nessun preliminare, dopo mesi di preliminari mentali. Nessuna parola, dopo mesi di parole dette e scritte. 

Poco dopo era dentro di lei. 
Non aveva mai sentito nessun altro così suo. 
E non s'era mai sentita appartenere così a nessun altro.
Non glielo avrebbe più permesso.


Ed  in quel silenzio riempito dai loro respiri, urlava un amore disperato.
Quanto l’ aveva amato in quel lungo istante. Quanta vita c’era in lei. 

“Ma risulto stronzo anche se ti dico che adesso mi dispiace un po' di più non rivederti mai più?” …

le sue parole del dopo, con un “più” di troppo. 
'Lui così attento a ciò che scrive. Lui che è un Dio, quando si tratta di parole.'
Anche lui doveva essere provato. Quell’ errore a testimoniare la sua confusione. Come una debolezza momentanea. 
Perché non s’ eravano scambiati i corpi. 

Quella è roba da gente normale.
Quelli come loro si scambiavano le vite. 
E lei non era mai riuscita a dirgli che mentre si fondevano piangeva. Lui non doveva aver visto la sua faccia contorcersi in un misto di disperazione e godimento. 

Lui non aveva sentito la sua voce muta, urlare “ti amo”. “Ti amo.” Dannazione ti amo. Sono tua. Tienimi. Sono tua. Voglio esserlo per sempre. Per sempre.
Ed esattamente come quel giorno, anche quella notte lui voleva fare l’ amore con lei. Non posso più aspettare, le diceva. Le toccava le spalle. Era sempre dietro di lei, ad un passo di distanza. Senza lasciarla mai. Continuava a tenerla.



'Ci sono, diceva senza mentire.'
Poi il risveglio. 
Niente di erotico. Niente di eccitante. Niente sesso. 
Solo amore.
E quella sensazione, sempre la stessa, di una mancanza incolmabile. Di un desiderio troppo forte.
Innaturale e spaventoso. Un dannato buco nero. Un buco che porta il suo nome. 

E la paura di un amore che è una malattia.

Di un vuoto infinito chiamato assenza. 

domenica 24 luglio 2011

E penso a te - Mina

I segreti del mare..


[..] quella sera stessa, uscendo da casa, aveva deciso che sarebbe andata in spiaggia a vedere le stelle.
 Dio da quanto tempo non tornava lì. 
- Due estati fa, -ricordò - c'era Ambra con me quella sera. 
Ambra ... chissà che fine aveva fatto ... chissà perché all' improvviso era sparita portando con lei 'i segreti del mare'. C'erano i fuochi d'artificio quella sera lontana. Riti persi nella notte dei tempi. 

'Occhi fissi a guardare,
 ad attendere giochi di luci, ombre e colori: 
'il futuro ricamo  del cielo'.'

Stretta in quell' abitino leggero di colori perlati, sentiva il vento sfiorarle la pelle. Tolse le scarpe. Coi tacchi non si poteva certo camminare sulla sabbia...
'Segni pungenti per affondare'
Uno strano brivido la percuoteva. Era come se non fosse sola, come se qualcuno la stesse accompagnando nella sua passeggiata. Si sedette e guardò la luna. Quanti segreti riflessi in quell'onda che si stava infrangendo sugli scogli. Quanti misteri nella magia delle correnti. Un brivido caldo la avvolse. Alito di mare ed echi di conchiglie. Ripensò alle pietre colorate raccolte con lei in quell' alba. Le restituirono al mare. Le avrebbe custodite e riportate un giorno a riva. Ripensò a quella scritta sulla sabbia. Quella no, non l'aveva restituita: il mare gliel' aveva rubata. Non l'aveva nascosta per poi sorprenderla. L'aveva cancellata, portata via per sempre. 
Con quel ramo prese ad incidere lettere, parole, simboli pur sapendo che a breve sarebbero scomparsi. 
'Il mare insegna ma non si fa imparare'
E allora si chiese che senso avesse scrivere, tracciare. Tutto svanisce prima o poi. Basta chiudere gli occhi e l' onda ci sommerge. Che respiri sotto quell' immensa spuma...
Legna accasciata poco lontano. 
Un sorriso le ricoprì il volto. Chissà dov' era ora Ambra e se ricordava ancora il falò di quella notte. 

'Perché seppure non ricordasse il suo viso, 
la sua voce, le sue mani..
era chiaro il ricordo di lei. 
La spiaggia, le onde, la legna..
la luna, l' eco, il profumo. 
Ed era come se non fosse sola.'

sabato 23 luglio 2011

Profumo quando affondi la testa



Ultimo respiro.
Ultimo sapore.
Ultimo ricordo.

Svanito.

Nuovi spazi.
Nuovi colori.
Nuovi umori.

Bignami



' .. il senso delle rose..

t'amerà se sopra il mare
tu le toglierai la vita..'

venerdì 22 luglio 2011

Squillo

Mi è arrivato il cuore in gola.

giovedì 21 luglio 2011

Coerenza


Chi ama lascia libera la persona amata. 
La rispetta nella sua interezza. 
Ha a cuore  la sua felicità. 
Chi ama lo fa a 360°, senza costrizioni, limiti. 

Desiderio è possesso. Appartenza.
Per questo non voglio possederti né appartenerti.
Voglio che tu sia felice, così lo sarò anch' io.
Libero di andare.Libero di tornare.

Io 'Amo' Te, non il desiderio che ho di Te. 
La mia 'Coerenza' sono i miei sentimenti. 

mercoledì 20 luglio 2011

Tendresse


Piccoli gesti di una 'Tendresse' infinita.

martedì 19 luglio 2011

Come l' Alba dopo la Notte


Un incontro che cambia la vita e che porta luce in un periodo buio, 
un legame d'amore che vince la morte e vive in eterno.

Ali

m' innamorai e l'amai.

m'innamorai della sua assenza.

delle sue parole,

scritte su fogli volati nel vento.
m'innamorai del suo dolore
del suo strazio.
m'innamorai del suo vuoto
della sua carne
dei suoi desideri mai sopiti,
mai compresi.
bruciati in cenere.
m'innamorai delle sue lacrime,
mai asciugate e 
che mai asciugai.
m'innamorai di lui: 
del suo vuoto mai colmato.
della sua spiaggia, 
del suo mare mai violato.
m'innamorai del suo volto 
m'innamorai del suo tempo mai stato tempo, 

mai vissuto.

m'innamorai semplicemente di lui:

ali nel vento volate via. 

e vento lui stesso.

Voilà ..

Continuo 'Incontro'

Continuo a sognarti con gli occhi d' incanto
Un' altr' Alba passata a chiudere gli occhi
Lì.. Vicino.. Sdraiato..
Né tempo o distanza han placato
Né mare in burrasca ha fermato quell'  'Onda'!
Uguale. Diverso. 
Tratti di tanti. 
Somigli a nessuno.
Sentieri di carta scrivono la via.
Mi portan lontano, mi spostano 'Qui'.

Cuore di Casa

Mi sei entrato nel cuore. 
Passando dalla strada degli occhi 
e delle orecchie mi sei entrato nel cuore. 
E qui cosa fai? 
'Stai'. 
Abiti il mio cuore come una 'Casa'.

lunedì 18 luglio 2011

. incontrami sotto le stelle in uno dei nostri sogni .

Oggi alle cinque..


.. l ' orologio della Piazza ha battuto la 'Sua Ora'


Sveglia


Scrivi di nuvole e rose, di albe e pensieri, mentre quell' orologio fermo da mesi ha ripreso a funzionare. 
Segna le 6 e mezzo. Quello della piazza batte la sua ora: le 5. 
Sempre in anticipo, anche quando sembra volersi fermare.
In anticipo come sempre.
Ma tanto che importa .. Mi deciderò a cambiare la batteria.
Stavolta comprerò le Duracell  e lei ricomincerà a segnare l' ora esatta. 
Senza ritardi o anticipi. 
In orario perfetto.

domenica 17 luglio 2011

Astro d' Amore


Notti di immobili lune ad osservare trame di pensieri 
perduti in  mani baciate dagli occhi.
 Stelle leggiadre a danzare. 
Note incantate che l' aria lontana
trasporta nel buio carico di segreti.
La bellezza di quel chiarore bastava a far vagare i sensi
alla ricerca di quell'abbraccio nascosto dietro stelle lontane. 
Un soffio di vento a marcarne i confini
mentre il silenzio si vestiva di Anima
E il naufragare di piogge
 dell' 'Astro lucente che detta l' Amore.'

sabato 16 luglio 2011

Mughetto



Felicità che ritorna.
Usignolo che vola nel bosco a celebrare i suoi amori.  
Scala per il paradiso 

Aneliti di Luce

Ritrovarsi in quell' 'Alba Infinita', spoglia di tutte le notti incontrate lungo il cammino, la riconsegnò a se stessa. Gocce infinitesimali di plasma prendevano a rifluire regolarmente e leggeri battiti respiravano di nuovo il suo corpo. Attimo dopo attimo, si riempivano di luce le sue mani con garbo, mentre, i suoi muscoli, fino ad allora grovigli di fili di ferro arrugginito, cominciavano lentamente a lubrificarsi con quell' olio giunto da lontano.
Era bastato quel 'Flebile Anelito' a liberarla da quelle catene..
'Una goccia di rugiada sulle aride ciglia a riconsegnarle la 'Vita'.
Su quel comodino gli stessi fiori che aveva comprato pochi minuti prima dell' 'Incidente'.
Acrobaticamente, gliene faceva trovare di freschi ogni giorno. 'Mughetti bianchi' ad attenderla.
Amava quell' 'Essenza' più di ogni altra cosa perché quel profumo odorava di 'Casa', aveva lo stesso sapore delle fresche mattine di quell' estate di trent'anni prima: tazzone a pois ad attendere quei pezzi di Bucaneve che tuffavano sorrisi ed 'Aria leggera' che ti riconsegnava ai sogni. Sguardo pallido di una Luna di cristallo che rifletteva occhi trasparenti. Luce del flebile Sole che si rispecchiava in quei 'ritagli di spicchi di specchio' di lago posto lì, all' ombra della grande quercia.
Il suo primo, unico, possente pensiero era che di lì a poco quell' 'Effluvio' l'avrebbe ancora una volta intrisa e già ne (pre)gustava il momento.

Davanzali fioriti. 
Spruzzi di bianche nuvole a bardare l'aria.
Il 'Sole' giocherellava.
Mutava lentamente i colori delle ombre.
Irraggiava la luna per rischiarare le stelle 
che avrebbero illuminato la notte. 

La strada era lunga, tortuosa e mancava ancora tanto, lo sapeva. Ma il desiderio di tornare al 'Suo Universo' era così possente da far correre 'Mille luoghi ovattati da discorsi di roboanti silenzi' per attraccare dove tutto era come aveva lasciato, ove la 'Luce' niente aveva spostato.

venerdì 15 luglio 2011

Puis Plus

"Il silenzio da voce alle parole nella più lunga 'Notte' di quei giorni senza fine"

giovedì 14 luglio 2011

L' Alfabeto degli Occhi

"La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso"


La lucerna, la spia dell'anima è l' occhio. 
Gioie, turbamenti profondi, emozioni intense, violente, 
che non possono essere tradotti in parole, lasciano voce agli occhi. 
Col tempo tutto cambia, ma lui no. 
'L' Alfabeto degli Occhi' non cambia mai.  
Sorriso, lacrime, paura, meraviglia, fiducia…
rimangono uguali al di là del tempo e dello spazio. 
Ma quanti occhi  funzionano da…occhi? 
Quanti quegli sguardi che si rivelano all'istante
irripetibili, penetranti, affascinanti, 
che non si fermano alla superficie ma che giungono dritti al cuore? 
Quanti gli sguardi che sanno leggere? 

[Credevo di averti visto con Occhi da lince. 
Erano solo Occhi di talpe cieche.]

mercoledì 13 luglio 2011

Perché tutto quello che è stato sarà sempre..

Vinicio dovrebbe arrivare tra meno di un mese.
Già fremo al pensiero del mio compagno di viaggio.
Lui parla quando io (si, proprio io) ammutolisco.
Da quasi una settimana grazie a lui
'le notti s' illuminano di quel buio che fa splendere le stelle e che rendono magico il cielo'.
- E' un problema se lo ospiti tu?
- Ehm .. Non saprei .. Ma si dai.Viene da me. Ovviamente con tanto di seguito giusto?
- Certo. Sai come vanno queste cose. Però..
- Però fa niente. Viene da me!

Le 21:00 .. eccolo.. è arrivato.
-Finalmente- penso tra me.
Cuore in gola, lacrime trattenute a gogò. Convenevoli.
- Beh, io mi avvio .. è tardi. Già non troverò posto.
Mi affaccio. Uscire è praticamente un' impresa. Mi apro un varco fino a 'piantarmi' di fronte a lui. Ci tengo tantissimo a vederlo così. Essere accanto a lui non sarebbe la stessa cosa. Voglio assaporare ogni momento, rubare ogni sua sillaba, lasciarmi andare ad ogni tasto.
Migliaia di persone intorno, ci sono solo io.
- Qualcuno mi ha detto che è la tua preferita. Francesca..? Si, proprio Francesca...Dov'è Francesca?
- Ma che domande fa? Ce ne saranno centinaia stasera. E poi chissà quale sarà la prossima.
- Francy non far la distratta. E' per te..
- Centinaia di Francy, chissà chi è..
   Dai sbrigati che il tempo vola...
   Ma la Francy una volta non ero io..?
- La prossima è per Francy con una dedica: 'Parla per me..' A te Francy.
- Coincidenze. Non sono io la Francy sicuramente.
Parte la musica e con lei io. Quelle note, quelle parole. Ci fondiamo ancora una volta.
Nel tepore della notte lievemente s' incammina la voce. Uno strano brivido mi pervade.

-'Alcune persone sono come la tua canzone preferita:  le porterai con te per sempre!'
mentre, dietro di me,
'Mani a baciare le Mani.'
Quelle Mani. Le Mie Mani.

- Francy, allora? A chi la dedichi?

- A chi è capace di Amare sempre, comunque, nonostante tutto.
 'Oltre la vita, al di là della morte'.







martedì 12 luglio 2011

Quando le canzoni parlano per noi ..

Che farò lontan da te pena dell' anima
senza vederti, senza averti, nè guardarti

anche distante non vorrò dimenticarti

anche se è ormai impossibil il nostro amor

Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Come negar che ti amo vita mia?

Come levar dall'anima questa passion?


E a veder che crudel destino ora ne viene
ma che l'ombra ora ci prenda più mi addolora
Il mio cuore mi dice che non può seguirti ancora
e nemmeno questa angustia sopportar

Come levar alle stelle via il bagliore?
Come impedir che corra il fiume al mare?
Come negar che t'amo vita mia?
Come levar dall'anima questa passion?


Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levar dall' anima questa passion?
Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levar dall'anima questa passion?



[Come negar che t'amo vita mia? .. 
Come levar dall'anima questa passion?.]




[..sfiorandoti..]

Thinking About You - Radiohead


'Your eyes are on my wall..'

domenica 10 luglio 2011

vinicio capossela-Modì


..ormai è l'alba e ho paura
di stare a restare
da sola a scordarmi di noi

e allora sto
vicino a te
anche se non vedi che
io son qui vicino a te
questa notte e domani
sarò...




  ♥ ..di certe 'Notti' che non finiscono mai 

sabato 9 luglio 2011

Vinicio Capossela _ Pena De L'alma _


[. dolore di un amore che non può essere più condiviso. ]

Mai più

Dicevi sempre: non ci sarà più un Andrea bis... invece ti ritrovi alcune sere a sentirti ancora più vuoto.
Allora c'era Morfeo che ti cullava per riempire quelle notti. Ed ora? Ed ora dentro ogni nome ritrovi sempre lo stesso.
Luci spenti. Bicchieri buttati lì. Apri il cancello. Il portone. E ti ritrovi avvolto dal buio. Non vuoi accendere quelle candele ormai finite. Le temi ... temi di non riuscire a staccarti da quella flebile luce.
Allora cosa fai? Semplice: non le accendi. Ti muovi nel buio. Passi felpati ad indicarti la via. Gesti lenti, inconsueti che ti portano dritto alla meta. Corri veloce. Non vedi l'ora di andar via di lì. Cambi le scarpe e fuggi nel buio. Chiudi portone, cancello. Ti siedi di nuovo.
Stavolta non basta un caffè.. non basta quel viso, quelle note in cui da anni ti perdi.
Mi guardi, ti cerco. Ti guardo, mi cerchi. Ci stiamo cercando. E' evidente.
Seduti accanto ci perdiamo in qualche immagine scattata, in altre impresse in noi.
Beviamo, parliamo, ridiamo. Poi ci perdiamo nei nostri silenzi.
Mi disseta, mi inebria, mi abbaglia, mi fa volare d' un tratto di nuovo lì e capisco di non essermi mai spostato.
Parlo di lei. Si stupiscono. Non mi importa.
Non ero solo. Non avevo paura.

Affogàti. Si, ce l' avevo fatta.
Nessuno riusciva a vederli, a scorgerli. Io li sentivo miei, ma loro non li vedevano.
Stavo tornando alla 'mia' normalità, a quella consuetudine.
Stavo tornando quel che ero. Quel che sarò per sempre.
E stavolta per sempre sarà tale. Perchè in fondo, come dice sempre Bruno, 'le uniche persone per cui vale la pena spendere un pianto, un sorriso, sono quelle che quando la sera chiudi la porta di casa rimangono con te.'
Ho chiuso il cancello, la porta di casa. Era vuota. Dentro non c'era nessuno.

venerdì 8 luglio 2011

4)walkON.-All That You Can't Leave Behind -U2





{ L’amore non è una cosa facile.L’ unico bagaglio che ti puoi portare, non una cosa facile.E' tutto ciò che non ti puoi lasciare alle spalle }

Ad ogni risveglio ti 'bacio' gli occhi..

Un mese.. quasi due..
Può sembrare tanto, ma è nulla rispetto all' Infinito che ho dentro.
Infinito di paure, gioie, dolori, speranze sempre accese.
Buio, flebile luce.. abbaglio forse?
E poi gote, umide anche quando sono al sole.
Un abbraccio di sensi, gesti, muscoli, di anima che racchiude sensazioni vitali.
Accorata preghiera. Dignitosa. Riservata.
Fiammifero spento capace di incendiare quella Foresta bagnata.
E getto pensieri scorrendo le Emozioni.
Febbre di un' anima gelida.
Flebile ramo che affronta la tempesta.
Sensazioni riesumate, o forse mai sopite.
Spazi trasparenti inondati da quell' aura di vita dispersa nei battiti della notte.
Paura. Dell' aura che amavo.
Vincitrice lei. Di nuovo.
Con un velo di velluto mi coprì gli occhi.
Non capivo, ma 'sentivo'.
Sento.
Ascolto il silenzio. Continuamente.
Mi riporta dove mi son fermata da sempre. Da prima che nascessi.
Dove questo 'Amore non Amore'
ad ogni risveglio
vuole baciarti gli 'Occhi'.

Illumi[NA]ta


Oltrepassando ogni 'Confine'

Ti sento mio

In ogni battito
che scorre e ruba l' anima,
in ogni anelito di sorriso,
è  forte il tuo profumo.


Cerco quelle mani
in una notte che non vuol finire.
Mi tacciono i pensieri,
le parole.


Parla l' 'Essenza'.
Il mio essere.
Il tuo.
Il 'nostro'.


'Sensazione'
Ancora. Ancora. Ancora.
Millimetri 'Infiniti' di quell' 'Universo'
che 'Ancora'.. osserva.


Calore di un leggero 'Abbraccio'
che 'Ancora' .. mi avvolge.
Lettura di un candido 'Foglio'
'Ancora'.. immacolato.


E riscoprirti 'Ancora'
nel 'rumore silente',
perché 'Ancora'
Ti Sento mio.

lunedì 4 luglio 2011

Guido piano





 " Dicevo al cuore


'Guido piano',
ma ero fiume in piena,
che tu lasci prosciugare.

E le tue mani ...

...le tue mani non ho tra le mie.
E dentro te, non sono 'L'altro amore'.
Eppure,  dicevo al cuore: 

'Guido piano' ...".