domenica 9 ottobre 2011

{Nessuno appartiene ad un altro}


[Non voglio metterti in gabbia.Voglio solo amarti.]



[..]Suz dentro se sapeva di assomigliare un po' a questa strana ragazza, soprattutto quando mostrare la sua reale identità e il suo carattere le creava imbarazzo e preferiva avere come scusa davanti agli altri le sue fisse, i suoi gusti così fuori dal comune, per non lasciare trasparire insicurezze e paure. A volte invece erano proprio quelle cose che tendeva a nascondere che le regalavano fascino e spensieratezza. E sapeva che così avrebbe dovuto vivere la vita, proprio come nel film cantava Holly su quel davanzale: navigandola ed esplorandola in lungo e in largo con il suo stile, e forse le cose belle che portava dentro sarebbero giunte a qualcuno che, come un apparente anonimo Paul Varjak, non solo le avesse capite e apprezzate, ma le avrebbe esaltate, fino a farla uscire da quel taxi perso in mezzo al traffico del mondo per poi farle ritrovare ciò che veramente contava nella vita. Magari baciandola, a lungo, sotto la pioggia, proprio come succede ad Holly alla fine del film: una scena magica, superba, cristallizzata nelle languide note di "Moon river" che trasmettono una sensazione di eternità. L'eternità dell'avvicendarsi delle paturnie e della felicità, del sole e degli acquazzoni.

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