sabato 9 luglio 2011

Mai più

Dicevi sempre: non ci sarà più un Andrea bis... invece ti ritrovi alcune sere a sentirti ancora più vuoto.
Allora c'era Morfeo che ti cullava per riempire quelle notti. Ed ora? Ed ora dentro ogni nome ritrovi sempre lo stesso.
Luci spenti. Bicchieri buttati lì. Apri il cancello. Il portone. E ti ritrovi avvolto dal buio. Non vuoi accendere quelle candele ormai finite. Le temi ... temi di non riuscire a staccarti da quella flebile luce.
Allora cosa fai? Semplice: non le accendi. Ti muovi nel buio. Passi felpati ad indicarti la via. Gesti lenti, inconsueti che ti portano dritto alla meta. Corri veloce. Non vedi l'ora di andar via di lì. Cambi le scarpe e fuggi nel buio. Chiudi portone, cancello. Ti siedi di nuovo.
Stavolta non basta un caffè.. non basta quel viso, quelle note in cui da anni ti perdi.
Mi guardi, ti cerco. Ti guardo, mi cerchi. Ci stiamo cercando. E' evidente.
Seduti accanto ci perdiamo in qualche immagine scattata, in altre impresse in noi.
Beviamo, parliamo, ridiamo. Poi ci perdiamo nei nostri silenzi.
Mi disseta, mi inebria, mi abbaglia, mi fa volare d' un tratto di nuovo lì e capisco di non essermi mai spostato.
Parlo di lei. Si stupiscono. Non mi importa.
Non ero solo. Non avevo paura.

Affogàti. Si, ce l' avevo fatta.
Nessuno riusciva a vederli, a scorgerli. Io li sentivo miei, ma loro non li vedevano.
Stavo tornando alla 'mia' normalità, a quella consuetudine.
Stavo tornando quel che ero. Quel che sarò per sempre.
E stavolta per sempre sarà tale. Perchè in fondo, come dice sempre Bruno, 'le uniche persone per cui vale la pena spendere un pianto, un sorriso, sono quelle che quando la sera chiudi la porta di casa rimangono con te.'
Ho chiuso il cancello, la porta di casa. Era vuota. Dentro non c'era nessuno.

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