sabato 16 luglio 2011

Aneliti di Luce

Ritrovarsi in quell' 'Alba Infinita', spoglia di tutte le notti incontrate lungo il cammino, la riconsegnò a se stessa. Gocce infinitesimali di plasma prendevano a rifluire regolarmente e leggeri battiti respiravano di nuovo il suo corpo. Attimo dopo attimo, si riempivano di luce le sue mani con garbo, mentre, i suoi muscoli, fino ad allora grovigli di fili di ferro arrugginito, cominciavano lentamente a lubrificarsi con quell' olio giunto da lontano.
Era bastato quel 'Flebile Anelito' a liberarla da quelle catene..
'Una goccia di rugiada sulle aride ciglia a riconsegnarle la 'Vita'.
Su quel comodino gli stessi fiori che aveva comprato pochi minuti prima dell' 'Incidente'.
Acrobaticamente, gliene faceva trovare di freschi ogni giorno. 'Mughetti bianchi' ad attenderla.
Amava quell' 'Essenza' più di ogni altra cosa perché quel profumo odorava di 'Casa', aveva lo stesso sapore delle fresche mattine di quell' estate di trent'anni prima: tazzone a pois ad attendere quei pezzi di Bucaneve che tuffavano sorrisi ed 'Aria leggera' che ti riconsegnava ai sogni. Sguardo pallido di una Luna di cristallo che rifletteva occhi trasparenti. Luce del flebile Sole che si rispecchiava in quei 'ritagli di spicchi di specchio' di lago posto lì, all' ombra della grande quercia.
Il suo primo, unico, possente pensiero era che di lì a poco quell' 'Effluvio' l'avrebbe ancora una volta intrisa e già ne (pre)gustava il momento.

Davanzali fioriti. 
Spruzzi di bianche nuvole a bardare l'aria.
Il 'Sole' giocherellava.
Mutava lentamente i colori delle ombre.
Irraggiava la luna per rischiarare le stelle 
che avrebbero illuminato la notte. 

La strada era lunga, tortuosa e mancava ancora tanto, lo sapeva. Ma il desiderio di tornare al 'Suo Universo' era così possente da far correre 'Mille luoghi ovattati da discorsi di roboanti silenzi' per attraccare dove tutto era come aveva lasciato, ove la 'Luce' niente aveva spostato.

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