sabato 12 febbraio 2011

Mai sabato sera fu così brutto ...

[...] Susy era d'avanti al fuoco, ma non era lo stesso fuoco che lei stessa si era premunita di preparare nel pomeriggio. Era sola, come sempre, a fissarlo. Stavolta era diverso... Aveva un peso dentro, un grosso macigno e pensanti lacrime che si fermavano in gola togliendole il respiro. Pensava a quanto fosse difficile amare,pensava che quanto più si ama più si sbaglia. Allora era innamorata per davvero? Era accaduto di nuovo? Giàgià, ci era cascata di nuovo... eppure aveva giurato a se stessa che non sarebbe mai più successo. I sentimenti... che cosa difficile da controllare ... Persa in quell'infinito,non riusciva a darsi una spiegazione...Persa in quel mondo cercava altri mondi, ma non ne trovava. Era a casa, ma non era quello il suo posto. Il suo posto era altrove, ma lei non lo aveva voluto ...
 "La bellezza ti si era seduta sulle ginocchia, e stava per abbracciarti, quando tu l'hai schiaffeggiata e l'hai mandata via." 
Rimbaud le avrebbe detto queste parole. E Susy sapeva dentro sè che Arthur aveva ragione ragionissima. Avrebbe voluto far qualcosa, qualsiasi cosa, ma era impotente... ormai era tardi, il sabato sera era svanito, ma non era svanita quella maledetta di Leo che l'accompagnata da quando domenica era andato via. Si sentiva persa, sola, in balia di se stessa, dei suoi errori. Sapeva che il cellulare avrebbe potuto anche spegnerlo, e forse stavolta temeva che fosse finita per davvero. Non respirava, le mancava l'aria, le mancava lui ... Avrebbe voluto essere a chilometri da lì, persa in un qualcosa che ormai sapeva di aver perso, perché lo avevano sempre detto entrambi che un piatto rotto si può incollare ma non tornerà mai come prima ... cosa avrebbe potuto fare? Erano quelle situazioni in cui priva di ogni lucidità si sentiva fragile, come una bambina che ha paura del buio... e in quell'istante due lacrime le solcarono il viso, lacrime amare, di rabbia, di dolore, di speranza forse... lacrime liberatorie. Quel 24 aprile credeva di averle buttate fuori tutte, credeva che si fossero esaurite definitamente. Ma l'amore le rigenera aveva capito... Amareamareamare ... perché amare irrimediabilmente significava soffrire per lei? Perché? Perché il destino le aveva riservato ancora e ancora sofferenza... Pensò di farla finita.Forse lo avrebbe fatto davvero... era debole, troppo debole... e stanca, troppo stanca. Sentiva le forze abbandonarla. Aveva perso il suo Leo, ed era un dolore troppo grande stavolta, più dell'amore stesso ...

Si mise a bere il suo cognac e continuò a fissare il fuoco...

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