mercoledì 9 febbraio 2011

[…] Susy era stranamente serena oggi. Si sentiva di buonumore, libera, con la mente sgombra da ogni pensiero. Aveva letto una poesia di Emily Dickinson che l’aveva letteralmente rapita.
Come restare non affascinati da queste parole …
                “Perché ti amo”, signore?
perché
il vento non domanda all’erba
di dire come mai, quando passa
lei non riesce a restare ferma

perché lui sa, e tu?
non lo sai forse?
e noi lo ignoriamo
basta per noi
la saggezza che sia così

il lampo non ha mai chiesto a un occhio
perché si chiuse – quando lui passò
poiché sa che non può parlare
 e vi sono ragioni
non contenute nel discorso
preferite dalla gente elegante

l’alba, signore, mi commuove
perché è l’alba – e io vedo
per questo – dunque
io ti amo

Era esattamente ciò che avrebbe voluto dire a Leo. E per un attimo pensò che era stata stupida  a condividerla con 5000 persone e che sarebbe stato bellissimo *regalargliela*. Si, regalo, perché regalo può essere anche una frase, una parola, un gesto, una canzone, una poesia. Non son le cose materiali che contano, ma quelle semplici, parole e gesti puri dettati dal cuore.

.A volte è un niente a ridarti il tutto.

Rileggeva con la mente quel messaggio, quel niente che le aveva restituito la voglia di credere in tutto.

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