Tutti i nostri occhi pieni di disordini, di chiavi duplicate di nascosto e poi perse.
Quando per razionalizzare ci siamo scardinati il torace.
Mi hai detto che all’inizio non ero così. Che ti ho fregato.
Io, te e i nostri scudi di plexiglas. I compromessi storici per non ferirci.
E appena sei ripartito è come se avessi sentito sulle gambe
il caldo dell’aria che usciva dal tubo di scappamento.
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