martedì 29 marzo 2011

Ninni..//

Era bellissimo quel che aveva appena saputo.
Bellissimo, nonostante l'incubo che stava vivendo. 

                               "Una nuova vita che a breve si sarebbe affacciata al mondo."

Aveva voglia di  piangere disperatamente.


Ma era felice. Di una felicità indicibile. Di una serenità incredibile. 
Sapeva che sarebbe andato tutto bene.
Lo sentiva da sempre nonostante le avversità. 
Il nome? Non c'erano dubbi. Lo avrebbe chiamato come "Lui" avrebbe voluto. 
Che poi il nome oltretutto le piaceva anche. Le apparteneva. Cosa mica da poco...
Riusciva ad immaginare i suoi occhi, i suoi lineamenti. 
Sapeva che sarebbe stato il suo ritratto.
Il suo compito era far vedere la luce a chi, di lì a poco,
avrebbe rivoluzionato la sua vita.
Si, sapeva. 
Dentro sè, sapeva che era 
quel maschietto che aveva sempre desiderato.
Quello da portare allo stadio.
Quello che avrebbe fatto impazzire le ragazze (e anche lei). 
Quello delle notti insonni per le serate in disco. 
Delle corse in macchina. Delle interminabili partite a pallone. 
Che non avrebbe avvisato se avesse tardato la sera. 

Quello che l'avrebbe fatta disperare ma anche amare incondizionatamente.


Una nuova sfida si apriva all'orizzonte. Un fiume di luce. 
E sapeva che le nuvole più nere, più buie,
non avrebbero potuto distorglierle lo sguardo 
da quell'oceano che pian piano prendeva forma davanti ai suoi occhi.
Forse da grande, con un filo di amarezza,
le avrebbe chiesto perché non lo aveva mai conosciuto.
Ma lei col sorriso più dolce del mondo, 
rivedendo "gli occhi negli occhi",
gli avrebbe spiegato che era partito per lungo viaggio
e non era più tornato. 
Avrebbe capito? 
Certe cose non le si capiscono facilmente... 

Ma non c'era alternativa. 
Sentiva quel cuore battere dentro sè.
E non era solo il cuore a battere.
Era tutto quel frammento di emozioni 
che aveva vissuto 
durante l'avventuroso viaggio.
Era l' Amore che ora viveva in lei.
Era sorriso, lacrime, speranza.
Erano occhi. Sensi che danzavano.

Erano tutti i passi che l'avevano condotta lì. 
Indelebili. 
Che l'avebbero segnata a vita:


"I Passi dell'Amore."

lunedì 28 marzo 2011

Sans mots,,,

 ,,, sans mots vraiment ,,, ce n'est pas possible,,,
ce soir je suis mort à jamais,,, 


" Rien n'a de sens sans toi"

domenica 27 marzo 2011

I pensieri dettati dai sogni ..

.. sono quelli che mancano.
E smetto di pensare. Sognare.
Già. Ma una vita senza sogni cos'è?
Una vita senza te cosa vuoi che sia?
                   
                   "  Una non visione . "

sabato 26 marzo 2011

Di una confessione..

[..] e Padre Ugo mi disse: " Figlia mia, esiste la psicologia della fiducia. Quando cominciamo una salita, se partiamo con l'affanno, in cima non arriveremo mai. Se cominciamo lentamente, fermandoci, ripartendo, arriveremo in cima. Quel che ti è successo deve essere un po' come il filo di Arianna. Tu devi uscire da questo tunnel.Prima o poi uscirai. In galleria, quando entri, se non ci sono le luci e si rompe la macchina, sei costretta a fermarti lo stesso per poi ripartire.Anche al buio, di notte. Ti chiederai come... "Ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio." Amare è difficile. E' mettere l'altro un gradino sopra di noi con amore ed umiltà.[..]

"Dio ti perdona Figlia mia per tutte le colpe ed omissioni, per le cose fatte e non fatte, dette e non dette..." continuai: " per le delusioni arrecate, per la mia debolezza, per la mia fragilità, per la mia arroganza, per il male fatto agli altri..." e lui: "...vedi che puoi fare il sacerdote? ... :)"

     Andata via di lì, in macchina, durante il ritorno ho inviato un sms a Pask:

" Mi ha appena detto Padre Ugo che l'Amore vero è mettere l'altro sempre davanti a noi con amore ed umiltà soprattutto. Ed è per/con questo che indietreggio. Con lo stesso amore ed umiltà ti chiedo scusa per il male fatto e per tutte le volte che non sono stata degna di te.Spero che un giorno tu riesca a perdonare. Sarò dove mi lasci. Se insieme non si può perché ti faccio del male, il mio desiderio è che tutte le cose più belle che esistono siano riservate a Te. Anto"

Non è una rinuncia. Ti lascio semplicemente libero. Libero di scegliere. Libero di essere te stesso. Di prendere dalla vita ciò che davvero vuoi nel momento in cui lo vuoi.

Ho pianto. Sto piangendo. Piangerò. 

Ma ti Amo troppo Pà per impedirti di essere Felice.

Il disordine degli occhi

Tutti i nostri occhi pieni di disordini, di chiavi duplicate di nascosto e poi perse.
Quando per razionalizzare ci siamo scardinati il torace.
Mi hai detto che all’inizio non ero così. Che ti ho fregato.
Io, te e i nostri scudi di plexiglas. I compromessi storici per non ferirci.

E appena sei ripartito è come se avessi sentito sulle gambe
il caldo dell’aria che usciva dal tubo di scappamento.

Il cuore non cancella mai nulla...

... potrebbe cancellare mai se stesso?...

giovedì 24 marzo 2011

Infinito in Noi ..°


 "E' come se fossi troppo ubriaca per lamentarmi: sento solo il morso e la tristezza selvaggia di un’altra buona cosa persa per sempre."

mercoledì 23 marzo 2011

Hoobastank - The Reason



...and the reason is you (P) ...

martedì 22 marzo 2011

Orgoglio--Condivisione.di.canale--

[..] E Susy pensò: "...In amore l'orgoglio lo si può mettere in un sol posto. Io l'ho mandato a quel paese. Meglio lui che il resto. Tutti i canali ho provato. Tutti. L'ultimo, quello conosciuto che mi ha mostrato l'altra sera. E sono andata lì... ed ho lasciato traccia del mio passaggio. Chissà se prima o poi ci passerà di nuovo anche Leo. Chissà ..."

Vinicio Capossela_Se Potessi Amore Mio



..è brutto quando si è consapevoli di non poter dare di più a chi si ama..

Io non ci sono

Caddi in uno dei miei patetici periodi di chiusura. Spesso, con gli esseri umani, buoni e cattivi, i miei sensi semplicemente si staccano, si stancano: lascio perdere. Sono educato. Faccio segno di si. Fingo di capire, perché non voglio ferire nessuno. Questa è la debolezza che mi ha procurato più guai. Cercando di essere gentile con gli altri spesso mi ritrovo con l’anima a fettucce, ridotta ad una specie di piatto di tagliatelle spirituali. Non importa… Il mio cervello si chiude. Ascolto. Rispondo. E sono troppo ottusi per rendersi conto che io non ci sono…
— Charles Bukowski

lunedì 21 marzo 2011

Muri de mainè, Verranno a chiederti del nostro amore



Ogni parola è mia..

Muri de mainè, Verranno a chiederti del nostro amore



Ogni parola è mia..
[..] Era seduta lì,immobile, a fissare un punto qualsiasi. Vedeva un solo volto. Nella testa le rimbombava una sola parola. Un solo verbo. Prese un foglio, una matita, cominciò a fare dei segni, a scrivere cose senza senso. Ma anche quei segni, interpretati, formavano una sola parola. E si chiese come lei osasse solo pensare di conoscerne il vero significato. No, non lo conosceva. Aveva saputo che Leo era stato male a seguito dei suoi comportamenti. Si sentiva sporca: ne era lei la causa. Il riaffiorare di vecchi ricordi in quei momenti è più che naturali. Dimenticare... e aveva promesso a se stessa che l'avrebbe aiutato a stare bene. E invece cosa era stata capace di fare? Di contribuire a farlo star male. Era soltanto un essere inutile, capace di distruggere tutto ciò che toccava e amava

domenica 20 marzo 2011

Odio et Amo °.ho.perso.l'ultima.partita..appendo.le.scarpette.al.chiodo.°

Era tanto che non parlavamo io e te vero? Tanto che non avvertivo il bisogno di assaporarti, che mi scottassi la lingua e come un fuoco scendessi a bruciarmi le viscere. - AmoreOdio - il nostro. Io ti Odio, lo sai... ma quando tocco il fondo ricorro a te, come se riuscissi a sedare il mio animo già trafitto milioni di volte, e in cui l'ultima è sempre la prima. Quanto tempo? Inizi 2008, 3 anni. Passato veloce, quasi non me ne sono accorta.
No, non ho sentito la tua mancanza se proprio lo vuoi sapere, anzi, a dire il vero, non ti ho mai pensata. E non mi fare quel muso. Se sto bene tu a che servi? Per questo ti odio. Perché ho bisogno di te nei momenti più bui. Sai che odio dipendere, ma solo tu riesci a riportarmi a galla. Per questo ti amo, per la forza con cui  mi spingi su.
E continuerò ad odiarti, continuerò ad amarti.

sabato 19 marzo 2011

Per ogni ferita che io possa averti causato, ne ho causata una uguale a me stessa. Perciò, ti prego, non odiarmi. Io sono una persona imperfetta. Molto più di quanto tu non immagini. E proprio per questo non devi odiarmi. Sapere che tu mi odi mi distruggerebbe. Non sono capace di rinchiudermi dentro un guscio come fai tu, e aspettare che passi.

venerdì 18 marzo 2011

Crescere con Te °


Piccola bambina capricciosa... Quando ti deciderai a crescere?

mercoledì 16 marzo 2011

Perché l’amore, le rare volte in cui è davvero tale, non è un’emozione e neppure solo un sentimento. E’ un’energia. E l’energia non la puoi fermare, purtroppo. Per fortuna.

martedì 15 marzo 2011

Francesco De Gregori - Caterina ஐ



Ma se soltanto per un attimo
potessi averti accanto,,,

Semplicemente volando col cuore..

Arrivò il mattino
e col mattino un angelo
e quell angelo eri tu.

Con due spalle da uccellino
in un vestito troppo piccolo
e con gli occhi ancora blu.

La chitarra veramente
la suonavi molto male
però quando cantavi
sembrava Carnevale.
E una bottiglia ci bastava
per un pomeriggio intero
a raccontarlo oggi
non sembra neanche vero.
E la vita Caterina lo sai
non e' comoda per nessuno
quando vuoi gustare fino in fondo
tutto il suo profumo.
Devi rischiare la notte
il vino e la malinconia,
la solitudine e le valigie
di un amore che vola via.

E..cinquecento catenelle..
che si spezzano in un secondo,
non ti bastano per piangere
le lacrime di tutto il mondo..

Chissà se in quei momenti
ti ricordi della mia faccia
quando la notte scende
e ti si gelano le braccia.

Ma se soltanto per un attimo
potessi averti accanto
forse non ti direi niente
ma ti guarderei soltanto..

Chissà se giochi ancora
con i riccioli sull'orecchio,
o se guardandomi negli occhi
mi troveresti un po' più vecchio.

E quanti mascalzoni hai conosciuto,
e quanta gente,
e quante volte hai chiesto aiuto
ma non ti e' servito a niente.
Caterina questa tua canzone
la vorrei veder volare
per i tetti di Firenze
per poterti conquistare..

E il tuo calore ha deciso di smettere di scaldarmi

lunedì 14 marzo 2011

Non è l'amore che va via - Vinicio Capossela

Non è l' amore che va via

Vai vai
tanto non è l'amore che va via
Vai vai
l'amore resta sveglio
anche se è tardi e piove
ma vai tu vai
rimangono candele e vino e lampi
sulla strada per Destino

Vai vai
conosco queste sere senza te
lo so, lo sai
il silenzio fa il rumore
de tuoi passi andati
ma vai, tu vai
conosco le mie lettere d'amore
e il gusto amaro del mattino

Ma
non è l'amore che va via
il tempo sì
ci ruba e poi ci asciuga il cuor
sorridimi ancor
non ho più niente da aspettar
soltanto il petto da uccello di te...
soltanto un sonno di quiete domani...

Ma vai, tu vai
conosco le mie lettere d'amore
e il gusto amaro del mattino

lo so lo sai
immaginare come un cieco
e poi inciampare
in due parole
a che serve poi parlare
per spiegare e intanto, intanto noi
corriamo sopra un filo, una stagione,
un'inquietudine sottile.

Ma,
non è l'amore che va via
il tempo sì,
ci ruba e poi ci asciuga il cuor
sorridimi ancor
non ho più niente da aspettar
soltanto il petto da uccello di te...
soltanto un sonno di quiete domani...

Coeur

Giri, rigiri. Leggi, rileggi. Tutti dicono la stessa cosa. Quante persone in questo mondo, in questo preciso momento, stanno esattamente come me? Quante? Ognuna è immersa nel suo dolore.

Ah se almeno il mio non Te ne avesse arrecato...

Ma non lo capisci che << Ti Amo>> e che chi Ama non è immune da errori?
Ma non capisci che per chi Ama l'altro non è mai abbastanza?
Ma non capisci che chi Ama ha paura di non darti mai abbastanza?
Ma non capisci che chi Ama ha paura di perdere l'altro?

.paura.paura.paura.

Maledetta .paura. che mi hai portato verso una verità inesistente.che mi ostinavo a cercare ma che era una verità fatta di bugie creata dalle mie paure. Paure.Sospetto.Verità&Bugia. E' tutto così semplice.E fa male con una naturale semplicità.

domenica 13 marzo 2011

Alì

C’era una volta una farfalla con le ali spezzate. Invece di volare saltellava qua e là in terra rischiando sempre di venire schiacciata dagli altri animali.
Oh che buffa bestiola!” le disse la cicala “Oh chi tu sei bestiola?”
Sono Armanda, la farfalla!” le rispondeva.
Oh che tu dici bischera? Una farfalla? Ma le farfalle volano!” diceva incuriosita la cicala volandole sopra la testa.
E io no!” rispondeva la farfallina con le ali mozze “perché? E’ obbligatorio?”
Non è obbligatorio volare!” affermò piccata la cicala “vedi? Il verme non vola! Ma tu, per essere una farfalla, devi volare! E’ obbligatorio!”
La cicala se ne andò tutta impettita con un sedere così dritto che sembrava uno scorpione.
La piccola farfalla ci rimase molto male. Un giorno andò al convegno delle farfalle. C’era un bel farfallone biondo scuro che nell’arte oratoria non era certamente l’ultimo arrivato. Stava dicendo: “Noi …”pausa a effetto “… dobbiamo ampliare i nostri orizzonti,…” altra pausa a effetto “…noi dobbiamo uscire dal nostro piccolo mondo…Noi…” pausa con sospiro “… dobbiamo… volare alto!”
La povera farfallina non riuscì a trattenersi e scoppiò in lacrime.
Un giorno partecipò a un concorso.
Dunque, vediamo…” diceva il presentatore “cosa sa fare questa farfallina?”
Beh, io…” rispondeva timida “so saltare!”
Sa saltare! Saltare!” diceva trattenendo a stento una risata.
Buuuuu!” gridava qualcuno del pubblico.
Il concorso fu vinto da una farfalla che non volava nemmeno tanto alto.
Quella… quella è raccomandata!” asseriva il lombrico che non vedeva e non sentiva ma lo sapeva lo stesso.
Alla farfalla salterina non dispiacque troppo di non aver vinto il concorso. Era stata molto contenta di partecipare e non le sarebbe importato nulla della vittoria della farfalla raccomandata, ma il lombrico tanto fece e tanto disse che le fece venire la depressione.
E come se non bastasse, tutti i negozi e le case erano messi molto in alto, così ci si poteva arrivare soltanto in volo, con grande disagio di tutti gli animali che non avevano le ali.
Insomma la sua non era certo una vita facile.
Un giorno la farfalla salterina prese tutto il suo coraggio e, saltellando raggiunse un posto un po’ più alto del solito e chiamò a raccolta tutti i suoi compagni.
In poco tempo lo spazio fu gremito di farfalle multicolori, con bellissime ali che sembravano avere gli occhi. La farfallina rimase incantata a guardarle. Non provava invidia, era felice di vedere le sue compagne così belle.
Sentite un po’ tutti quanti!” li apostrofò “non credete che bisogna costruire un mondo più a misura di tutti? Non pensate che bisogna pensare anche a chi non vola?”
Gli animaletti rimasero di sasso. Per loro la farfallina era sì strana, ma non avevano considerato le difficoltà che poteva aver avuto in quel mondo di esseri volanti. Le volevano bene così com’era, tanto che non si erano accorti che era diversa e che la sua diversità aveva bisogno di essere considerata.
Sembravano aver riconosciuto l’errore, ma quando la riunione si sciolse tornarono tutti alle proprie case e tutto rimase come prima.
Armanda non si perse d’animo e decise di giocare d’astuzia.
Invitò tutti i compagni a casa sua, una casa che altro non era se non una buca in terra. Le belle farfalle sue compagne notarono con curiosità che Armanda aveva legato alcune corolle dei fiori in modo che scendessero fin quasi in terra e notarono anche che tutto nella piccola cucina della farfallina dalle ali spezzate, era alla sua altezza.
Nel suo ambiente Armanda non aveva nessun problema e preparò un bel pranzetto, insomma, non le mancava proprio niente.
Le sue compagne compresero finalmente che non è importante quello che possiamo o non possiamo fare, l’importante è saper usare il cervello per poter fare quello che vogliamo senza troppo faticare, qualsiasi sia la nostra condizione fisica.
Solo gli altri animaletti non capirono del tutto, tranne qualche mente illuminata, così c’era ancora chi rideva o chi si girava dall’altra parte quando Armanda passava saltellando tutta contenta.
Beh?” diceva Ardesia, la sua amica del cuore, “che avete da ridere? Volare non è mica obbligatorio!”
Hai ragione!” le rispondeva Armanda, “migliorare è obbligatorio!”
Ero lì ,,,
tu non hai voluto,,,
tu hai preferito,,,
io,,, ho amato,,,

venerdì 11 marzo 2011

Je ne veux pas te perdre...

... mais je ne veux pas te voir souffrir. Ta mère sait ce qui est bon pour toi. Je vais demander à elle ...

giovedì 10 marzo 2011

Sentirsi ...

... si sentì persa, come se insieme a quel Lampione avesse smesso di funzionare una parte del suo corpo. La più forte e debole allo stesso tempo. Era l’ora del tramonto. Si guardava intorno e vedeva buio ovunque, ogni cosa non era più illuminata. Ombre buie e lunghe si alternavano. Le indicavano la strada. A volte la seguivano. Era come trovarsi in un mondo che non conosceva, da esplorare. Ne aveva paura, ma era il pianeta in cui aveva scelto di vivere e doveva imparare a conoscerlo, anche quando di notte il suo Lampione non accennava ad accendersi. Aveva paura e in attimo tornò bambina, quando le era stato rubato il suo spartito preferito. Se almeno avesse saputo ancora piangere di nascosto dietro quella porta e uscire poi sfoggiando il più bel sorriso che avesse …



Le notti erano diventate lunghe, troppo lunghe da quando il Lampione aveva smesso di illuminare ogni cosa. Amava quel Lampione, da quando l’aveva scorto, quella sera di novembre in quel centro commerciale, in mezzo ad altri cento. Aveva capito subito che quelle sfaccettature avrebbero emanato la luce più bella che si fosse vista fino ad allora. Avrebbe illuminato le sue rose, la sua amaca, il suo viale. Dal suo balcone, nelle notti insonni, avrebbe ammirato quell’ “Incanto” che avrebbe condotto lì perfino Morfeo. Lo guardò e fu amore a prima vista. Solo che c’era un piccolo problema. Non poteva permetterselo. Da quando aveva cambiato lavoro, aveva promesso a se stessa che avrebbe rinunciato a ciò che riteneva superfluo. Ma in un attimo il superfluo divenne “Essenziale”. Lo prese e lo portò con sé, promettendo tacitamente, a lui e se stessa, che al tramonto l’avrebbe acceso tutte le sere. Nelle notti più buie avrebbe vegliato su di Lui: se si fosse spento l’avrebbe riacceso anche milioni di volte se fosse stato necessario, con la passione che solo chi ama ciò che fa, ama ciò che ha, è disposta a regalare anche … ad un Lampione appunto.

mercoledì 9 marzo 2011

Se è vero che nell’amiciza il cuore arde. Il fuoco del camino ne è l’icona più rappresentativa: non ci si mette davanti al focolare con un estraneo, con chi non si colloca in un rapporto- che sia fraternità, amicizia o amore – che richiede intimità, complicità nel sentirsi gioiosamente vicini.
OGNI COSA ALLA SUA STAGIONE – ENZO BIANCHI

Il tuo più tenue sguardo

Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stesso
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c’è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno… nemmeno
la pioggia ha…
Così piccole mani.
Edward Estlin Cummings

martedì 8 marzo 2011

destinati a perdersi.avi

destinati a perdersi.avi

Massimo non aveva ragione...

[...] e Susy pensò che Massimo non aveva ragione. Non se ne sarebbe mai pentita, perché l'anima ce l'aveva messa tutta e ... l'aveva lasciata lì. Ma ci son persone destinate a perdersi ... ed era quel che sentiva sarebbe successo di lì a poco a lei e Leo!

venerdì 4 marzo 2011

E il sapore di certi ritorni...

[...] Aveva letto tanto oggi Susy, come non faceva da tempo ... stanotte Luca era tornato, ma non aveva provocato in lei alcuna sensazione, se non quel sorriso di circostanza e di fierezza di sè. Si fiera, perché se Luca era tornato, significava che lei, nonostante tutto non aveva sbagliato in nulla. Aveva occhi e testa solo per Leo ormai, il resto di fronte a lui si annullava. Anche Luca. D'altronde l'aveva capito subito, 2 giorni in più di 4 mesi. Si, Susy lo aveva capito subito, anche se, l'abitudine forse, talvolta la conduceva a pensare a lui. Ma erano attimi. Quando si sentiva smarrita le tornavano in mente i suoi "saggi" consigli. Si, saggi perché dettati dalla razionalità. Chissà se stavolta aveva fatto prevalere cuore o razionalità ... Beh, poco importava... Susy pensava a Leo, come sempre, "Era il centro del suo nuovo Universo." Mai gli avrebbe fatto del male, mai avrebbe permesso a nessuno di fargliene e avrebbe fatto il possibile affinché non se ne facesse da solo.
Leo era  il suo "OceanodiMare"

Emanuele Galoni - Il gestore del caffè





T'amo se non hai paura del mare mosso e della vita °.°

mercoledì 2 marzo 2011

Mi fermo innanzi a ciò che provi!